Inizio dal fenomeno Leo Messi fotografato con me nella foto di copertina perchè chi fa sport a livello agonistico ha bisogno di avere al suo fianco una città come Barcellona. E spero per lui che Messi non la lasci mai.
LEO MESSI
La capacità di fare delle giocate paranormali a velocità di corpo e di pensiero ancora oggi ingestibili per la maggior parte degli avversari. È un 10 di maglia che gioca da 9, da centravanti, pur avendo un fisico diciamo da 7 o da 11 (le vecchie ali di una volta). È unico perché è uno strano tipo di argentino che in realtà è catalano. È unico perché pur essendo social come tutti i colleghi in realtà è riservatissimo, a partire dalla moglie.
LA SUA STORIA IN BREVISSIMO
All’età di 11 anni a Leo Messi è diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatotropina). Il Newell’s non riesce a pagare le cure, il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie da 900 dollari al mese e il trasferimento dal Newell’s Old Boys.
È quindi il Barcellona, attraverso il direttore sportivo Carles Rexach, a interessarsi del talento di Leo Messi dopo averlo visto giocare in un provino ottenuto grazie a dei parenti in Catalogna e ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure, qualora si fosse trasferito in Spagna. Non avendo a disposizione della carta su cui scrivere, Rexach fa firmare a Leo Messi il contratto su un tovagliolo di carta. Il resto è storia recente.
Leo Messi è alto 1,69 e pesa 72 kg. Un giocatore dal baricentro basso che riesce ad essere molto abile con il pallone tra i piedi. L’altezza non statuaria è sicuramente una delle armi a disposizione di Messi che può sfruttare così la sua velocità e la sua agilità per ubriacare con i suoi dribbling gli avversari.
DOVE VIVE LEO
La casa di Messi è straordinaria tanto quanto il suo talento calcistico. La sua casa si trova a soli 20 kilometri da Barcellona nella località di Castelldefels incastonata tra l’azzurro del Mediterraneo e la fitta vegetazione delle montagne. Spiagge sabbiose, un centro storico incantevole e gli ottimi collegamenti con Barcellona fanno di Castelldefels una delle località costiere più richieste della Spagna. Non stupisce dunque che oltre alla casa di Messi, qui si trovi la villa di un altro celebre campione, Luis Suárez. L’area metropolitana di Barcellona è dunque molto amata dall’élite internazionale.
PERCHE’ A BARCELLONA?
Trovare le ragioni per fare la scelta di cambiare vita ed andare a vivere a Barcellona non è molto complicato, anzi. Questa città ha da sempre avuto moltissima attrattiva nei confronti degli italiani, per via della sua modernità, della cultura, della movida e – ovviamente – della sua vicinanza con il mare. Gli italiani poi amano la Spagna, perché non richiede uno sforzo di adattamento così grande come altri Paesi, specialmente dal punto linguistico.
Barcellona è una città decisamente piena di vita, dove le opzioni per uscire la sera e divertirsi non mancano affatto. Ricca di cultura e di luoghi di aggregazione, è difficile riuscire ad annoiarsi perché, anche a livello di svaghi, offre moltissimo tra musei, festival culturali o musicali, la vicinanza al mare o alla montagna per svolgere attività sportive, e molto altro.
La capitale catalana è poi invidiabile anche per il suo clima. Infatti, anche in inverno, le temperature a Barcellona non sono mai troppo fredde e, solitamente, in dicembre e gennaio le minime registrano circa 8-9 gradi, mentre in piena estate si arriva anche a temperature ben più alte e vicino ai 30 gradi.
La vicinanza con il mare rende però la città di Barcellona una “metropoli” climaticamente mite e, soprattutto, molto attraente per gli amanti della vita marittima.
Inoltre, se fino a pochi anni fa Barcellona vantava anche un costo minore della vita, ad oggi la situazione è un po’ mutata in tal senso, ma rimane comunque una città dalle grandi dimensioni e poco stressante. I ritmi, lavorativi o di vita, a Barcellona non sono frenetici e, quindi, molti italiani la preferiscono a Milano o Roma.
Vivere a Barcellona: i punti di forza
1-Il clima: per chi viene da paesi freddi e grigi, Barcellona è un rifugio ideale. Le temperature non sono mai troppo alte in estate (le massime poche volte superano i 27 gradi e le minime restano intorno ai 21), né troppo basse in inverno (con massime intorno ai 13 gradi e minime sui 5) Il cielo è spesso di un azzurro limpidissimo, anche perché da queste parti il vento non manca mai. Le nevicate sono eventi rarissimi e la nebbia non si vede mai, se non lungo la costa in poche giornate di tarda primavera o di inizio estate, dovuta al contrasto termico tra l’aria calda e il mare, ancora freddo.
2-Il civismo. I catalani sono un popolo con un elevato senso civico, probabilmente aiutato dalla consapevolezza che chi trasgredisce le regole del vivere comune, in genere, viene sanzionato. La certezza della pena, aiuta a evitare, per esempio, che i barcellonesi lascino le auto in divieto di sosta (l’arrivo del carro attrezzi è quasi garantito e la multa si aggira sui 150 euro, oltre a 19 euro al giorno se non si ritira subito l’auto nel deposito municipale). Allo stesso modo tutti pagano il biglietto dell’autobus, rispettano la regola per la quale si entra dalla porta davanti del mezzo (e si saluta il conducente) e si scende da quella centrale. È frequente anche vedere i proprietari di cani muniti di paletta e sacchetto per non sporcare il suolo pubblico, la raccolta differenziata dei rifiuti è un dovere rispettato, le spiagge cittadine sono organizzate per ospitare chi pratica il nudismo e la convivenza con gli altri bagnanti non ha mai generato discussioni o polemiche. Insomma, per chi viene da gradi città italiane oggi sofferenti, come Roma, l’ordine catalano è un’oasi di pace.
3-Il sistema di trasporto pubblico. Vivere a Barcellona vuol dire avere a disposizione una rete di mezzi pubblici efficiente, puntuale e moderna. La metropolitana funziona e permette di spostarsi velocemente in tutta la città, i bus passano spesso e molte fermate indicano i tempi di attesa. Insomma, chi vuole rinunciare all’auto, in città non trova ostacoli.
4-L’offerta scolastica internazionale. Chi risiede in città ha a disposizione, oltre alla scuola pubblica (che non gode di ottima salute e da anni è al centro di polemiche e tentativi di riforma), numerosi istituti privati internazionali e altri detti “concertati”, ovvero parzialmente finanziati con fondi pubblici. Ci sono scuole private internazionali di ogni tipo, spesso molto costose ma che garantiscono una formazione eccellente. La scuola italiana di Barcellona, a detta di molti genitori, soffre delle stesse carenze di quella in Patria e sono molti i connazionali che, se possono permetterselo, iscrivono i figli negli istituti internazionali dove l’inglese è la prima lingua.
5-La natura e la vita all’aperto. Barcellona è una città compressa tra il mare e la collina, il che significa che poter scegliere di passeggiare sulla spiaggia o in mezzo a un bosco senza allontanarsi dalla città. Anche i parchi cittadini sono numerosi e ben curati, molte strade sono fiancheggiate da palme e anche nelle zone più cementificate non mancano piccoli spazi verdi per far giocare i bambini. Le temperature miti permettono alla gente di praticare sport all’aperto in ogni stagione, tanto che i campi da tennis sono solo all’aperto (e se piove si aspetta che smetta), a tutte le ore si incontrano runner, pattinatori e ciclisti (le piste ciclabili sono numerose), mentre sulla spiaggia sono stati allestiti diversi campi da volley e zone attrezzate per chi vuole allenare i muscoli. Vivere a Barcellona significa non avere scuse per non mantenersi in forma.
6-Smart & Tech City. Barcellona è tra le città più all’avanguardia d’Europa nell’applicazione delle nuove tecnologie al settore urbano. Interventi “smart”, applicati ai più svariati servizi , dall’irrigazione del verde pubblico, che si autoregola in funzione del meteo, ai lampioni intelligenti, che aumentano l’intensità della luce al passaggio dei pedoni, fino ai contenitori della spazzatura che comunicano con i camion di raccolta per avvisarli quando è ora di ritirare i rifiuti. Ma non sono soltanto le soluzioni intelligenti, orientate a migliorare la qualità della vita dei cittadini, a fare di Barcellona una città votata al futuro. Va riconosciuto che l’amministrazione locale si è molto impegnata per favorire la crescita di un tessuto imprenditoriale ad alto contenuto tecnologico. Negli ultimi anni sono state tante le startup di successo nate in città che hanno varcato i confini nazionali.
7-La festa di Sant Jordi e la cultura. Tutte le città hanno i loro giorni di festa, ma quello di Sant Jordi, a Barcellona è un giorno davvero speciale che vale la pena di vivere per immergersi nello spirito di questa città. Ogni 23 aprile i barcellonesi si riversano nelle strade del centro, chiuse al traffico, per girovagare tra gli innumerevoli stand di libri e di rose e incontrare i loro scrittori preferiti. Una tradizione amatissima, che fa a onore a questa città, da sempre votata alla cultura. Oltre a Sant Jordi, infatti, nel corso dell’anno non mancano mostre, concerti ed eventi culturali che fanno di Barcellona una delle città più vivaci del mondo dal punto di vista culturale.
ATTENZIONE pero’ a Barcellona non si viene piu’ come una volta così come va va.
Dal sito puoi direttamente metterti in contatto con noi se ha bisogno di approfondimenti, consigli e altre opportunità di questa meravigliosa città europea, Barcellona.